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Stato dei deflussi residuali 2016: non ancora risanato un quarto delle captazioni d’acqua

Secondo la legge sulla protezione delle acque (LPAc), i Cantoni avrebbero dovuto risanare entro fine 2012 tutti i tratti fluviali con deflussi residuali a valle di captazioni d’acqua autorizzate prima del 1992. Soltanto sette Cantoni hanno finora attuato integralmente le prescrizioni legali stabilite nel 1992. Nell’interesse dei corsi d’acqua e degli spazi vitali e delle biocenosi che vi dipendono, la Confederazione esorta nuovamente le autorità competenti a terminare quanto prima i risanamenti.

I deflussi residuali a valle delle centrali idroelettriche devono essere sufficienti per garantire le molteplici funzioni naturali delle acque, siano esse di habitat per la flora e la fauna, di elementi del paesaggio o di alimentazione dell’acqua freatica. A quattro anni dal termine stabilito dalla legge (cfr. riquadro) sono stati risanati soltanto tre quarti delle captazioni delle centrali idroelettriche. 250 dei 1000 risanamenti necessari devono essere ancora realizzati. È quanto si evince da un’inchiesta dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) presso i Cantoni, ai quali compete l’attuazione della LPAc.

L’inchiesta dell’UFAM sullo stato del risanamento dei deflussi residuali a fine 2016 ha evidenziato la seguente situazione:

solo i Cantoni di Basilea-Campagna e Ginevra hanno concluso i risanamenti entro il termine stabilito dalla legge (fine 2012), mentre i Cantoni di Soletta e di Uri vi hanno provveduto entro fine 2014. I Cantoni di Appenzello Interno, Basilea-Città e Sciaffusa non possiedono captazioni d’acqua soggette all’obbligo di risanamento.

Tutti gli altri Cantoni hanno avviato i risanamenti, i quali si trovano, però, in stadi diversi di realizzazione (cfr. scheda): i Cantoni di Glarona, Obvaldo, San Gallo, Ticino e Vaud hanno risanato il 90 per cento dei tratti con deflussi residuali. Il Cantone di Svitto aveva terminato il 90 per cento dei lavori già a fine 2014 e non ha partecipato all’inchiesta del 2016. I Cantoni di Argovia, Zugo, Berna, Grigioni, Nidvaldo, Turgovia e Zurigo hanno realizzato tra il 60 e il 90 per cento dei risanamenti. I Cantoni di Friburgo, Lucerna, Neuchâtel, Appenzello Esterno, Giura e Vallese hanno risanato meno del 60 per cento dei tratti con deflussi residuali. Tuttavia, dall’ultima inchiesta a fine 2014, Appenzello Esterno, Giura e Vallese hanno compiuto notevoli progressi. Dei 250 risanamenti non ancora realizzati un buon terzo circa spetta al Vallese e un quarto ai Grigioni.

La nuova inchiesta mostra anche che in occasione dell’indagine precedente molti Cantoni hanno previsto con troppo ottimismo la fine dei lavori di risanamento di loro competenza. Se secondo le stime cantonali di allora, il 95 per cento dei lavori avrebbe dovuto essere concluso entro il 2017, le ultime stime prevedono invece che lo sarà concluso solo uno scarso 90 per cento. Per un quarto dei risanamenti ancora da realizzare i Cantoni non hanno saputo indicare alcun termine.

La Confederazione si prefigge di concludere il risanamento dei tratti con deflussi residuali in tutta la Svizzera entro fine 2018.


Risanamento a condizioni economicamente sostenibili

Dal 1992, a valle delle captazioni d’acqua volte in particolare all’utilizzo dell’energia idraulica deve essere garantito un deflusso residuale sufficiente nel’alveo, una disposizione che ai prelievi autorizzati prima del 1992 si applica soltanto al momento del rinnovo della concessione. Nel frattempo, i tratti con deflussi residuali esistenti devono essere risanati purché economicamente sostenibile. Il deflusso residuale appropriato per ogni corso d’acqua e ogni luogo di prelievo è definito dai Cantoni. Nell’ambito di una valutazione economica i Cantoni verificano inoltre come il risanamento incide su produzione, costi e ricavi. La LPAc ha fissato a fine 2012 la conclusione dei lavori di risanamento. L'attuazione del risanamento compete ai Cantoni, che se ne assumono i costi. Secondo la legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN), la Confederazione partecipa al finanziamento di misure di risanamento supplementari in paesaggi e biotopi iscritti in un inventario federale.

Indirizzo cui rivolgere domande

Stephan Müller, capo della divisione Acque, UFAM, tel. 058 462 93 20

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